Altro

  • Erba calenzuòla, pianta di prato delle euforbiacee dal cui fusto si ricava un lattice che è un potente caustico e vescicante. I giovanetti meno avveduti si lasciano spalmare di quel lattice il glande che diventa gonfio e dolorante, per la sciocca presunzione di farlo ingrossar...
  • Minchione, scemo scherzoso e divertente. Alterato maggiorativi di gojjo.
  • volgarizzazione di cavedano, pesce di acqua dolce. Detto in senso figurato di persona melensa, banale o che è tardo d'intelligenza, goffo e lento nei movimenti e nei modi.
  • Testicoli. In uso nel detto «rompere I zebbedei». Da Zebedeo, personaggio biblico, padre di Giacomo e Giovanni, apostoli di Cristo. Gli stessi apostoli vengono appunto detti Zebedei. G. G. Belli, sonetto n. 73.

  • Terreno con acqua stagnante, palude. Etimologia incerta, ma potrebbe avere la stessa radice di guinzaglio per il fatto che esso veniva, in antico, costruito intrecciando foglie palustri, proprie delle «guìnze».

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  • Bollicina dell’epidermide o piccolo gonfiore cutaneo dovuto ad allergia o a punture di insetti. Oppure alla polvere del grano o delle fave essiccate, che danno prurito. In senso figurato, testardaggine. Etimologia incerta. Forse è una volgarizzazione di eczema, duro a guarire, persistente. Nel dialetto napoletano significa «tigna». G.G. Belli, sonetto n. 34.

  • Forma arcaica di caviglia del piede. L’origine può essere accettata sia da gavocciolo che significa gonfiore (difatti la caviglia può averne l’aspetto nei confronti della gamba) – sia da gavotta o da gavozza. Dicesi anche con questo nome una specie di zecca, animale parassita, che si attacca al petto delle bestie brade attraverso le caviglie e si gonfia man mano che succhia il sangue.
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